F2i Sgr, gestore italiano di fondi infrastrutturali, attraverso il proprio Fondo per le Infrastrutture Sostenibili (FIS), ha completato l’ acquisizione della maggioranza di ReLife, operatore privato attivo nel riutilizzo e nella valorizzazione energetica degli imballaggi di carta e plastica. Il FIS – fa sapere la società guidata dall’ amministratore Delegato Renato Ravanelli in una nota – ha acquisito il 70% di ReLife dai precedenti azionisti (la famiglia Benfante, la famiglia Ghigliotti, la famiglia Malaspina e il fondo di private equity Xenon) che, garantendo continuita` manageriale, hanno deciso di condividere con F2i un’ ulteriore fase di crescita del gruppo conservando una quota di minoranza della societa`. ReLife e` la prima societa` a entrare a far parte del portafoglio del Fondo per le Infrastrutture Sostenibili , il veicolo recentemente lanciato da F2i Sgr che ha gia` raccolto circa 910 milioni di euro e ha un obiettivo di raccolta pari a 1,5 miliardi. “L’ approccio alla sostenibilita` di FIS – sottolinea F2i – si basa sull’ individuazione di aziende operanti nel comparto infrastrutturale che possano coniugare la crescita industriale con un progressivo e continuo miglioramento dei parametri ambientali, sociali e di governance (ESG)”. Il gruppo ReLife, basato a Genova, gestisce con circa 650 dipendenti 56 impianti in 18 siti nel nord Italia (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana). Il fatturato atteso del Gruppo nel 2021 (pro- forma per tenere conto di recenti acquisizioni) e` pari a circa 250 milioni di euro. Il modello di business adottato dalla societa` concretizza operativamente il modello di economia circolare previsto dagli orientamenti di policy europei e nazionali. Il gruppo, infatti, e` attivo nei seguenti comparti relativi ai prodotti della carta e della plastica: raccolta, selezione e trattamento di rifiuti; produzione, da materiale riciclato, di cartone per uso industriale e di imballaggi di cartone; produzione da materiale riciclato di imballaggi di plastica; conversione della parte dei rifiuti trattati e non riciclabili in combustibile solido secondario (CSS) utilizzato nei processi produttivi industriali in sostituzione di combustibili di origine fossile.
FONTE: https://finanza.lastampa.it